In un recente studio statunitense, i ricercatori hanno studiato come l’esposizione all’arsenico dal riso possa mettere alcuni individui a rischio di steatosi epatica non alcolica.
La steatosi epatica non alcolica (NAFLD) è il più comune disturbo del fegato grasso nei paesi sviluppati. Negli Stati Uniti, circa il 30% degli adulti soffre di NAFLD, che può evolvere nell’ infiammazione del fegato, fibrosi e cancro del fegato con il passare degli anni. Mentre la NAFLD si verifica principalmente in coloro che sono obesi, si pensa anche che sia influenzata dalla genetica e dall’esposizione agli inquinanti ambientali.
Recenti prove hanno suggerito che l’arsenico potrebbe essere la causa. Nonostante i regolamenti governativi per il controllo dei livelli di arsenico nell’acqua potabile pubblica, il metallo pesante può accumularsi nel terreno, dove viene quindi assorbito da alcune piante. Il riso, in particolare, è noto per immagazzinare l’eccesso di arsenico nel grano, che viene poi trasferito all’uomo una volta consumato. Negli Stati Uniti, un aumento di un quarto di tazza al giorno nel consumo di riso aumenta i livelli di arsenico nel sangue del 14%.
L’arsenico porta alla malattia del fegato grasso nei topi
Per studiare un potenziale legame tra esposizione all’arsenico e aumento del rischio di NAFLD, gli scienziati hanno prima esaminato i modelli murini. I ricercatori hanno scoperto che i topi esposti all’arsenico hanno subito il più alto grado di danni al fegato e infiammazione, ancor più di quelli alimentati con una dieta ricca di grassi.
Per determinare se lo stesso legame potesse essere osservato negli esseri umani, gli scienziati hanno intervistato 8.516 americani di diverse fasce di età, peso, sesso ed etnia diversi tra il 2005 e il 2014. Per evitare di eseguire biopsie epatiche su ogni partecipante, la NAFLD è stata invece valutata utilizzando livelli di alanina aminotransferasi (ALT), un enzima epatico spesso elevato nei pazienti con malattie del fegato grasso. L’esposizione all’arsenico è stata valutata utilizzando campioni di urina, che riflette l’assorbimento medio di arsenico del paziente negli ultimi tre giorni. I risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Environmental Health.
Alcuni gruppi etnici più a rischio
I ricercatori hanno scoperto che livelli più elevati di arsenico nelle urine riflettevano una maggiore probabilità di NAFLD. Questo era vero a prescindere dal peso dell’individuo, il che significa che l’obesità non sembrava rivestire un ruolo importante come si pensava in precedenza. Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che essere obesi ha peggiorato le cose, infatti i pazienti obesi esposti all’arsenico hanno livelli di ALT ancora più alti.
Gli scienziati hanno anche scoperto che alcuni gruppi etnici avevano maggiori probabilità di essere esposti all’arsenico rispetto ad altri. L’associazione più significativa è stata trovata tra gli americani messicani, con altri ispanici, afro-americani e asiatici-americani, addirittura considerati anche a più alto rischio. I ricercatori ritengono che ciò possa essere associato a variazioni nelle diete culturali. Le persone che consumavano riso come alimento base nella loro dieta avevano maggiori probabilità di essere esposti a livelli più elevati di arsenico, tuttavia, gli scienziati avrebbero dovuto determinare la dieta di ciascun partecipante per essere sicuri.
Il team di ricerca sta ora cercando di confermare questa ipotesi esaminando i pazienti con diagnosi di NAFLD. Comprendendo chi potrebbe essere a rischio della malattia, il team spera di sviluppare programmi comunitari per aiutare coloro che ne sono affetti fin dalle prime fasi, prima che possano svilupparsi gravi danni al fegato e cancro. Questo è il primo studio per valutare questa associazione negli esseri umani ed i ricercatori sperano che questo studio, insieme alle future ricerche, possa aiutare a identificare i meccanismi biologici coinvolti. Inoltre, si spera che questo studio porti a più strategie per prevenire o ridurre gli effetti dell’esposizione all’arsenico.
Scritto da Calvin J. Chan, B.Sc.
Tradotto da Francesco Faieta
Riferimenti bibliografici: Frediani, J.K., Naioti, E.A., Vos, M.B., Figueroa, J., Marsit, C.J. and Welsh, J.A. (2018). Arsenic exposure and risk of nonalcoholic fatty liver disease (NAFLD) among U.S. adolescents and adults: an association modified by race/ethnicity, NHANES 2005-2014. Environmental Health. 17:6.