Dei ricercatori norvegesi hanno valutato l’associazione tra apnea ostruttiva del sonno e altre condizioni di salute quali ipertensione, BPCO, diabete e obesità.
L’apnea ostruttiva del sonno (OSA) è un disturbo del sonno caratterizzato da brevi interruzioni o pause nella respirazione durante il sonno. Una causa comune dell’ostruzione è il rilassamento dei muscoli durante il sonno che consente al tessuto molle delle vie aeree di collassare. Mentre molte persone possono sperimentare brevi episodi di OSA ad un certo punto della loro vita, solo il 15% circa dei pazienti è affetto da OSA grave.
Poiché gli individui con apnea ostruttiva del sonno sono raramente a conoscenza di queste interruzioni, possono soffrire di OSA per anni senza una diagnosi. Sonnolenza diurna e affaticamento sono spesso attribuiti ad altri fattori. Di conseguenza, l’effetto complessivo dell’apnea ostruttiva del sonno sul corpo nel tempo non è ben compreso.
In uno studio recente pubblicato su PloS ONE, i ricercatori di Bergen, Norvegia, hanno studiato se l’apnea notturna grave fosse associata a un rischio maggiore di infarto, angina, ictus, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), pressione alta, diabete, asma o obesità.
Un totale di 1.887 persone sospettate di avere apnea notturna sono state reclutate per partecipare a questo studio tra il 2011 e il 2014. Il 70% dei partecipanti erano uomini e l’età media era 48,6 anni. Ogni persona ha subito uno studio del sonno per valutare se avessero OSA e, in caso affermativo, quanto fosse grave. Le apnee sono state definite come una riduzione del 90% o più del flusso d’aria nasale basale della durata di almeno dieci secondi. Inoltre, sono stati registrati i valori relativi a sesso, peso, altezza e pressione sanguigna. Infine, ogni partecipante ha compilato un questionario chiedendo se avessero alcuna condizione di salute conosciuti.
Hanno scoperto che, sebbene tutti i partecipanti fossero stati segnalati per sospetto apnea del sonno, il 38% non aveva apnea del sonno, il 30% aveva apnea lieve, il 17% apnea moderata e il 15% apnea grave. Hanno anche scoperto che la gravità dell’apnea ostruttiva del sonno era associata a una maggiore prevalenza di infarto, angina pectoris e diabete. Obesità e ipertensione erano fortemente correlate con la gravità dell’apnea. Non c’era alcuna associazione tra apnea del sonno e ictus, BPCO o asma.
Sorprendentemente, c’è stata un’associazione negativa tra il fumo e la gravità dell’apnea. I ricercatori hanno ritenuto che questa scoperta possa essere spiegata dalla relativa facilità con cui i medici discutono sui rischi per la salute legati al fumo e sulla cessazione del fumo rispetto all’apnea. L’ampia dimensione del campione e l’uso della regressione logistica e lineare aggiungono credibilità a questi risultati; tuttavia, non possiamo stabilire se l’apnea ostruttiva notturna preceda o si sviluppi come risultato delle altre condizioni.
Scritto da Debra A. Kellen, PhD
Tradotto da Francesco Faieta
Riferimenti bibliografici: Tveit, RL, Lehmann, S., & Bjorvatn, B. (2018). Prevalence of several somatic diseases depends on the presence and severity of obstructive sleep apnea. PloS one, 13(2), e0192671. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0192671